Il Fiano è uno dei più vitigni a bacca bianca d’Italia, originario della Campania e coltivato principalmente nella provincia di Avellino, e in particolare sulle colline di Lapio, dove prende la prestigiosa denominazione di Fiano di Avellino DOCG. Le sue radici affondano nella storia: era già noto in epoca romana con il nome “Vitis Apiana”, per l’attrazione che esercitava sulle api, affascinate dalla dolcezza dei suoi acini.
Il colore è generalmente giallo paglierino, con riflessi dorati se affinato in bottiglia. Al naso si presenta fine e complesso, con profumi di nocciola tostata, miele, fiori bianchi, frutta esotica e a volte leggere note minerali o affumicate, a seconda del terreno e del metodo di vinificazione. È un vino che esprime il meglio di sé quando prodotto con attenzione e cura, valorizzando l’equilibrio tra freschezza e struttura.
Sapore, temperatura di servizio e abbinamenti
Al palato, il Fiano è secco, morbido e avvolgente, con un buon corpo e una freschezza ben integrata. Spesso sorprende per una leggera sapidità e una persistenza gustativa superiore alla media dei bianchi italiani. I migliori Fiano mostrano un equilibrio raffinato tra acidità e morbidezza, e sviluppano nel tempo note di frutta secca, resina e pietra focaia.
Il Fiano va servito alla temperatura ideale di 10-12 °C per valorizzarne l’aromaticità senza penalizzare la sua struttura. Troppo freddo rischia di chiuderne i profumi, mentre temperature troppo alte possono compromettere la sua freschezza.
In cucina, il Fiano è un vino estremamente versatile. Si abbina perfettamente a piatti di mare, come crudi di pesce, spaghetti alle vongole, risotti ai frutti di mare e pesce al forno. È ideale anche con formaggi freschi, carni bianche, verdure grigliate e piatti a base di funghi. Grazie alla sua struttura, accompagna bene anche piatti più elaborati della cucina mediterranea, come tortini di verdure, timballi e preparazioni a base di zafferano o erbe aromatiche.
Come conservare il Fiano a casa: consigli utili
Per conservare il Fiano nel modo migliore, è importante prestare attenzione a pochi, ma fondamentali accorgimenti. Il vino, come ogni prodotto delicato, teme sbalzi di temperatura, luce diretta e ambienti troppo secchi o umidi. Idealmente, le bottiglie dovrebbero essere tenute in un ambiente fresco e stabile, con temperatura compresa tra 10 e 16 °C, lontano da fonti di calore e vibrazioni.
La luce, soprattutto quella solare, può compromettere gli aromi del vino: meglio optare per un luogo buio o scarsamente illuminato. Anche l’umidità va tenuta sotto controllo: l’ideale è mantenerla intorno al 70%, per evitare che i tappi in sughero si secchino, provocando infiltrazioni d’aria e ossidazione.
Il Fiano, in particolare nella versione più strutturata come quella di Avellino, può beneficiare di qualche anno di riposo. In tal caso, è bene conservare le bottiglie in posizione orizzontale, in modo che il tappo rimanga sempre umido. Per chi non dispone di una cantina naturale, l’acquisto di una cantinetta refrigerata può essere una soluzione pratica e accessibile.
Infine, una volta aperta la bottiglia, il Fiano va consumato entro 2-3 giorni, tenendolo in frigo e possibilmente con un tappo ermetico.